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Fra le varie attività della nostra azienda agricola vi è anche la conduzione di un apiario dal quale si ricava dell’ottimo
miele.
Le arnie sono poste nei prati a ridosso dei boschi all’interno del Parco
Altomilanese.
La varietà delle essenze vegetali presenti nel Parco ci permette di ottenere diversi tipi di miele.
Il raccolto principale avviene nel mese di maggio in corrispondenza della fioritura delle piante di robinia (miele d’Acacia).
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Durante la stagione primaverile ed estiva le api raccolgono il nettare di diverse piante ed arbusti fra i quali il tiglio, il rovo, l’erba medica, il castagno, il tarassaco, l’ippocastano, il biancospino ed altri fiori da cui deriva una miscela di miele che prende il nome di Millefiori.
Alla fine della stagione estiva si raccoglie la Melata, un miele ottenuto dalle api dalla trasformazione di una sostanza zuccherina prodotta da un insetto (Metkalfa) che si sviluppa nei boschi misti della pianura.
Dalle attività connesse al lavoro in apiario si raccoglie la
propoli che, opportunamente lavorata, è presentata sottoforma di tintura in soluzione alcolica
e NON.
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Inoltre, in alcuni periodi dell’anno, sono istallati all’ingresso delle arnie degli appositi contenitori per la raccolta del
polline che, a seguito di trattamento di essiccazione, è commercializzato come integratore alimentare.
Un altro prodotto dell’alveare è la pappa reale. Anche se non è facile raccoglierla e commercializzarla è, comunque, una interessante e curiosa attività delle api che si può “osservare”, generalmente, nei mesi di aprile-maggio periodo delle nascite delle nuove regine e delle sciamature.
A coloro che sono interessati alla cera naturale prodotta nel nostro apiario chiediamo di prenotarla per tempo poiché la cera prodotta è, solitamente, riutilizzata per la preparazione dei telaini occorrenti alle stesse api.
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Il
Miele.
Il miele è la sostanza alimentare che le api producono partendo dal nettare dei fiori o dalla melata (secrezioni zuccherine originate dell’intervento di insetti parassiti) che raccolgono, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie (enzimi), immagazzinano e lasciano maturare nelle cellette dei favi.
I componenti principali del miele sono il fruttosio, il glucosio, altri zuccheri, proteine, ormoni, inibine, pigmenti e sostanze diverse, tra cui acidi organici, sali minerali, enzimi, aromi ed altre ancora.
Il miele è un alimento di elevato valore nutritivo, facilmente assimilabile. Il glucosio fornisce energia di immediato utilizzo; il fruttosio viene metabolizzato a livello epatico e costituisce una riserva energetica. |
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Il miele è un alimento glucidico ad elevato potere energetico.
100 grammi di prodotto forniscono 320 calorie contro le 400 di analoga quantità di saccarosio (zucchero da cucina). Il miele, essendo costituito da zuccheri semplici (glucosio e fruttosio), presenta una facile digeribilità.
Il glucosio entra infatti direttamente in circolo e viene, quindi, utilizzato immediatamente mentre il fruttosio è consumato più lentamente garantendo un apporto energetico diluito nel tempo.
E’ per questo motivo che viene consigliato nell’alimentazione dello sportivo, nell’alimentazione geriatria e nella dieta dell’età scolare.
Un’altra sua caratteristica è quella di avere un alto potere dolcificante, superiore a quello del saccarosio, quindi a livello dietetico permette un piccolo risparmio calorico.
Tra i suoi componenti minori il miele presenta anche sostanze alle quali vengono riconosciute proprietà terapeutiche (aromi, resine, principi attivi contenuti nelle piante da cui attingono).
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Caratteristiche di alcuni tipi di miele:
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tipo |
aspetto |
odore |
sapore |
proprietà |
ACACIA |
Liquido,
trasparente, da bianco a giallo paglierino chiaro |
Tenue, floreale |
Vellutato, di
confetto, delicato, fine |
Corroborante,
lassativo, antinfiammatorio per la gola,
disintossicante e contro l’acidità di stomaco,
con formaggi freschi si ottengono ottimi dessert |
MILLEFIORI |
Liquido o
semiliquido, può cristallizzare, colore variabile
da ambrato a più scuro secondo la composizione
delle essenze raccolte |
Floreale, intenso e
gradevole, variabile secondo delle fioriture |
Aromatico,
intenso, fruttato
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Tipico
miele da tavola, utilizzato per torte e crostate,
antinfiammatorio per le vie aeree e per le mucose
gastriche, disintossicante, lassativo utilizzato
frequentemente |
CASTAGNO |
Liquido, più o meno
trasparente, tipico colore rossastro |
Molto intenso,
floreale caratteristico,pungente |
Forte, persistente,
un po’ tannico, retrogusto amarognolo |
Favorisce la
circolazione sanguigna, antispasmodico, astringente,
disinfettante delle vie urinarie, ottimo a tavola
per accompagnare formaggi forti |
MELATA |
Colore molto scuro,
quasi nero, denso, raramente cristallizza |
Forte, penetrante,
di frutta cotta |
Forte di vegetale
fresco, a volte di uva americana, molto dolce e
intenso |
Ricco
di sali minerali è per definizione il miele dello
sportivo, contiene aminoacidi e oligoelementi,
indicato per ricche colazioni |
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Il Polline.
Tutte le piante provviste di fiori si riproducono attraverso il polline, una finissima polvere costituita da microscopici granuli che rappresentano il materiale genetico maschile.
Ogni polline è unico al mondo, quasi un’impronta digitale della pianta, e caratterizza una sola specie di fiore.
Ogni granulo è un’entità biologica che racchiude tutto quanto è necessario alla vita: protidi, glucidi, lipidi, sali minerali, oligoelementi, vitamine, ormoni, enzimi.
Svariate sono le forme, i colori, la quantità e la dimensione dei granuli di polline. |
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Le api bottinatrici visitano giornalmente diversi fiori raccogliendo grande quantità di polline che viene immagazzinato nelle celle dell’alveare per essere successivamente consumato, a volte miscelato a miele (pappa d’api).
Ad ogni viaggio un ape riesce a raccogliere circa 14-20 milligrammi dopo aver visitato un centinaio di fiori.
Riguardo alla composizione del polline bisogna tener presente le diversità delle piante da cui proviene.
Mediamente, comunque, contiene circa il 30% di proteine, percentuale che ha fatto sì che venisse definito “superalimento”, indispensabile per il nutrimento delle api.
Oltre alle proteine, il polline contiene elevate quantità di amminoacidi liberi, essenziali all’organismo in quanto non in grado di sintetizzarli.
Nel polline sono stati isolati 20 dei 22 amminoacidi naturali esistenti nelle proteine alimentari e, per quanto riguarda l’interesse dell’uomo per questa sostanza, è stato calcolato che 100 g di polline contengono tanti amminoacidi quanto mezzo chilo di carne bovina o sette uova, e che di conseguenza 30 g di polline (due cucchiaini rasi) sono sufficienti a coprire il fabbisogno proteico giornaliero di un adulto.
Il polline contiene anche altri elementi. Acqua innanzitutto e poi glucidi (35-40%) costituiti da zuccheri semplici come il glucosio, il fruttosio e il lattosio.
Sono presenti anche acidi grassi prevalentemente insaturi (circa il 5%) e quasi tutte le vitamine necessarie al nostro organismo particolarmente del gruppo B, vitamina A, PP, C, H, E, sali minerali (sodio, rame, ferro, magnesio, potassio, calcio, fosforo, silicio, zolfo, manganese fluoro ecc..). Inoltre altre sostanze: enzimi, sostanze antibiotiche, e la cosiddetta rutina, una componente che è in grado di aumentare la resistenza capillare.
Senza considerare che l’elenco completo dei costituenti del polline è ancora ben lontano dall’essere portato a termine.
Secondo diversi ricercatori, se l’uomo si nutrisse anche per mesi di solo polline non manifesterebbe sintomi di carenza essendo un “alimento” completo.
Dal punto di vista terapeutico il polline vanta diverse proprietà.
Anzitutto è in grado di stimolare le funzioni gastriche; è efficace nelle affezioni intestinali dovute ad anomalie della flora batterica o alla presenza di germi patogeni; la presenza di fermenti e di un antibiotico naturale simile alla penicillina lo fa diventare un vero e proprio regolatore dell’intestino; svolge azione riequilibratrice nei casi in cui l’organismo tende a dimagrire o ingrassare; azione antianemica, soprattutto nei bambini, che si manifesta con l’aumento dei globuli rossi.
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La Pappa
Reale.
La vita media di un’ape è di circa 45 giorni. L’ape regina, invece, vive fino a 4-5 anni. Entrambe nascono da un identico uovo: cosa fa la differenza? L’alimentazione!
L’ape regina si alimenta esclusivamente di pappa reale.
La pappa reale è una secrezione biancastra, dai riflessi madreperlati, dalla consistenza gelatinosa e dal sapore marcatamente acido, pungente, debolmente zuccherino. |
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La pappa reale è secreta dalle giovani api operaie incaricate di allevare la covata. Le ghiandole che la producono entrano in funzione dopo il terzo giorno di vita e si atrofizzano piuttosto rapidamente (dopo l’undicesimo giorno). In questo periodo l’insetto è definito “ape nutritrice” e si occupa di fornire pappa reale: alle nuove larve fino al terzo giorno e alla regina per tutto l’arco della sua vita.
L’esclusivo nutrimento a base di pappa reale della larva che diventerà regina permetterà altresì lo sviluppo dell’apparato genitale femminile della stessa che, successivamente, sarà l’unica ape in grado di deporre le uova che garantiranno la sopravvivenza alla comunità.
La pappa reale contiene anzitutto una certa quantità di acqua (circa i due terzi). Sono presenti zuccheri in una percentuale media del 15% (glucosio, fruttosio, saccarosio, maltosio ecc.). Vi si trovano protidi (circa il 13%) gran parte dei quali sotto forma di amminoacidi. I lipidi raggiungono una percentuale che si aggira intorno al 5%.
Sono state isolate un gran numero di vitamine, tra cui tutte quelle del gruppo B.
E’ stato dimostrato che la pappa reale è l’alimento più ricco di acido pantotenico (vitamina B5), sostanza che svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo cellulare e che si trova nelle cellule dei muscoli, del fegato, dei reni e del cervello.
Buona è anche la presenza di sostanze minerali e oligoelementi tra cui calcio, rame, ferro, fosforo, potassio, silicio, zolfo. Inoltre sono stati individuati diversi costituenti con caratteristiche antibiotiche e antibatteriche, sostanze ormonali e altre cosiddette “minori” alle quali si riconoscono effetti particolari in quanto miscelate fra loro.
Non è ancora stata individuata la mappatura completa di tutti gli elementi presenti nella pappa reale.
Particolarmente difficoltosa ed elaborata è la raccolta della pappa reale da parte dell’apicoltore e la sua conservazione, da cui l’elevato valore commerciale del prodotto che risulta essere, in gran parte, d’importazione.
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La Propoli
La propoli è una sostanza resinosa raccolta dalle api nelle gemme di alcune piante: pioppi, betulle, salici, ippocastani, pini, abeti, querce, olmi, ontani e altri ancora.
Questi frammenti di resine vengono trattati con secrezioni salivari ricche di fermenti.
Le api utilizzano questo prodotto per diverse esigenze. Prima fra tutte la disinfezione delle cellette dove la regina deporrà le uova (una vera e propria sterilizzazione), come materiale da costruzione per sigillare fessure o ridurre il foro d’ingresso, come mastice per “saldare” parti di arnia che si muovono, colmare dislivelli, ricoprire le pareti per isolare termicamente, ricoprire piccoli animali o insetti morti in modo da “imbalsamarli” per |
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impedirne
la putrefazione ed eventuali infezioni all’interno
dell’arnia.
La qualità della propoli, le sue caratteristiche
fisico-chimiche e terapeutiche variano a seconda
della sua provenienza così come il suo colore.
Generalmente si presenta in scaglie o briciole
(secondo il metodo di raccolta seguito dall’apicoltore)
dal colore bruno con possibili sfumature dal giallo
al nero, frequentemente con effetti rossastri e
verdi.
L’odore, forte ed intenso, è decisamente
aromatico e sa di resina, cera, miele, vaniglia.
Il sapore è particolare e inconfondibile; se
masticata occorre insalivarla abbondantemente in
modo da renderla morbida e omogenea. Può risultare
sgradevole e tende ad incollarsi ai denti. Per
questi motivi è consigliata la soluzione alcolica o
tintura che ne conserva intatte tutte le componenti.
La propoli così prodotta, non essendo idrosolubile,
va utilizzata direttamente sulle parti, se usata per
trattamenti esterni, oppure, ingerita per via orale
pura o diluita in poco miele se usata come
coadiuvante per le affezioni delle vie aeree.
I componenti della propoli, non ancora completamente
identificati, sono molti. La frazione predominante
è composta da resine e balsami (circa il 50%)
seguita dal 30% da cera, dal 10% di olii essenziali
e sostanze volatili, dal 5% di polline, dal 5% di
materiali organici e minerali diversi.
Da sottolineare la presenza di flavonoidi da cui
derivano alcune delle proprietà terapeutiche
riconosciute alla propoli.
Fino
ad oggi non è stata registrata nessuna
significativa controindicazione all’uso della
propoli ad eccezione di alcuni casi di
ipersensibilità e di intolleranza manifestatesi in
soggetti allergici.
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La Cera.
La cera, composto chimicamente molto stabile e resistente, è una sostanza complessa secreta a una temperatura di 36°C dalle ghiandole cerarie delle api di età compresa fra 12 e 18 giorni.
La cera si presenta in genere come una massa colorata, opaca, untuosa al tatto, molle e plastica al calore della mano, di odore caratteristico e aromatico e sapore leggermente balsamico.
Dal punto di vista della composizione risulta essere una complessa miscela di diversi esteri di alcoli e idrocarburi.
La cera essuda sotto forma liquida da ghiandole che sono situate fra gli anelli dell’addome delle api. A contatto con l’aria solidifica in scaglie che l’insetto modella con le mandibole, aggiungendovi un po’ di polline e di propoli. |
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Questo prodotto viene utilizzato dalle api per costruire i favi.
Il favo è costruito dalle api nella tipica forma a cellette esagonali, struttura che mette in luce la particolare capacità innata di precisione millimetrica. La forma esagonale permette di utilizzare in modo razionale lo spazio del nido; tutte le misure interne, le dimensioni del lato, la profondità, la distanza fra un favo e un altro sono molto regolari.
Nelle celle dei favi le api immagazzinano il miele e il polline. Parte del favo, di solito quella centrale, viene utilizzato per la deposizione delle uova. In ogni celletta, dopo la pulitura e la sterilizzazione che viene effettuata dalle api, l’ape regina depone un uovo che dopo il terzo giorno si schiuderà per proseguire il suo percorso di larva e, successivamente di pupa e ape adulta.
La cera viene prodotta anche per “sigillare” le cellette colme di miele maturo. In questo caso le api ricoprono, a contatto, il miele in modo da formare un coperchio perfettamente aderente (sottovuoto) ed impermeabile che proteggerà il prodotto per moltissimo tempo.
Per recuperare il miele l’apicoltore asporta questa copertura (chiamata opercolo) e passerà in una centrifuga il favo in modo da far fuoriuscire il miele e conservare integro il favo per reintrodurlo nell’arnia.
La cera raccolta dagli opercoli e quella recuperata dai vecchi favi viene colata in “pani” di diversa misura e qualità e viene, in parte, riutilizzata per la preparazione di fogli prestampati onde facilitare alle api il lavoro di ricostruzione.
Un prodotto difficile da trovare sul mercato è il miele in favo, cioè porzioni di favo pieno di miele opercolato (cioè non estratto). Questo miele va consumato così a pezzi masticando cera e miele insieme scartando, dopo aver sottratto completamente il miele, la pallottola di cera residuale. Particolarmente utile ed indicato in casi di sinusite cronica, raffreddore o bronchite, per fortificare le gengive, contro l’asma.
L’unico problema è riuscire a trovarlo perché la sua commercializzazione è assai rara e un po’ più costoso del miele “nudo”.
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Il miele ha rappresentato per millenni l’unico alimento dolcificante utilizzato dall’uomo. In passato è stato definito “il cibo degli dei”.
Nell’antichità l’uomo predava gli alveari naturali ovunque si trovassero e, pertanto, la raccolta risultava essere occasionale ed estremamente rischiosa per gli improvvisati apicoltori.
Le prime notizie di raccolta metodica le ritroviamo in antichi documenti egiziani risalenti a circa tremila anni prima di Cristo. Questi antenati dei moderni apicoltori spostavano primitive arnie lungo il Nilo seguendo le ricche fioriture delle fertili pianure.
Presso gli Egiziani i prodotti dell’alveare erano presenti nell’alimentazione e nella medicina. Numerosi erano, infatti, i preparati curativi e i prodotti di bellezza a base di miele: creme, paste dentifrice e saponi. La cera veniva utilizzata in occasione di cerimonie religiose.
Molti vasi di miele ermeticamente chiusi sono stati ritrovati, perfettamente conservati, nelle tombe dei Faraoni.
La propoli era una delle sostanze principali nella preparazione degli unguenti per la mummificazione dei corpi.
Nella Bibbia, insieme al latte, viene indicato come simbolo di fertilità della terra, di abbondanza e per gli
Ebrei era segno di benedizione divina (….dove scorre latte e
miele.).
Anche i Sumeri preparavano creme di bellezza a base di argilla, acqua, miele e olio di cedro mentre i
Babilonesi preparavano delle focaccine di farina con sesamo, datteri e miele.
Nel Codice di Hammurabi troviamo delle norme giuridiche in difesa degli apicoltori punendo severamente il furto di arnie.
Il nome miele sembra derivare dalla parola melit di origine ittita dalla lingua indoeuropea parlata dagli antichi
Ittiti.
Il miele era molto utilizzato dai Greci ed era alla base di numerose ricette. Era utilizzato come dessert oppure mescolato ad altri alimenti per ottenere torte e focacce o per conservare la frutta. Preparavano, inoltre, una bevanda fermentata fatta con acqua e miele e bevevano vino miscelato con miele. Erano considerati migliori i mieli provenienti da Atene e dalla Sicilia.
Le api erano venerate in tutta la Grecia ed erano simbolo dell’eloquenza tanto che, essendo considerato il miele da loro prodotto il “cibo degli dei”, veniva portato in offerta durante i riti religiosi.
La medicina Ayurvedica di origine orientale, risalente a circa tremila anni fa, indica il miele come purificante, afrodisiaco, dissetante, vermifugo, antitossico, regolatore, refrigerante, cosmetico, tonico, leggermente ipnotico e cicatrizzante indicando per ogni specifico stato morboso o disfunzione un particolare tipo di miele.
I Romani ci hanno tramandato moltissime conoscenze riguardo alle api e consumavano talmente tanto miele che erano costretti ad importarlo da Creta, Cipro, Spagna e Malta (il cui nome originale Meilat pare che significhi, appunto, “terra del miele”).
Infatti, il miele, oltre ad essere usato per curare e prevenire malattie ed essere l’unico dolcificante allora conosciuto, veniva anche utilizzato per la preparazione dell’idromele, della birra di miele, come conservante alimentare e per la preparazione di moltissime salse agrodolci e di dolciumi.
I popoli Germani e Celti praticavano l’allevamento delle api sugli alberi e utilizzavano il miele come merce di scambio e forma di pagamento.
L’alta considerazione di api e miele sono stati un’occasione e un punto di contatto commerciale tra il mondo cristiano e quello islamico degli
Arabi. Come nella Bibbia, anche nel Corano è nominato il miele del quale se ne riconosce le proprietà alimentari e curative.
Anche nel Medioevo il miele fu molto usato tanto che Carlo Magno stabilì l’obbligo che in ogni podere lavorasse anche un apicoltore.
Alveari furono, poi, tenuti anche nei monasteri dove i monaci raccoglievano il miele e usavano la cera per l’illuminazione e per la costruzione di ceri votivi.
Dopo l’anno Mille l’apicoltura fu praticata anche da ricchi signori e divenne un’apprezzata e redditizia attività commerciale.
Il miele rimase, per secoli, l’unico dolcificante conosciuto in Europa fino a quando fu scoperto lo zucchero di canna.
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...IN
CUCINA...
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Risotto al miele.
Ingredienti: 400 g. di riso, 100 g. di burro, mezza cipolla tritata, 1 litro di brodo vegetale; 50 g. di parmigiano, 100 g. di miele millefiori, sale.
Far appassire la cipolla con il burro; unirvi il riso per farlo tostare leggermente; versare poco alla volta il brodo fino a cottura ultimata; infine aggiungere parmigiano e miele. |
Zucchine al limone.
Ingredienti: 600 g. di zucchine, 2 cipolle di media grossezza, 4 pomodori maturi, un limone, una cucchiaiata di miele, prezzemolo, olio extravergine, sale, peperoncino.
Fate soffriggere leggermente le cipolle; aggiungere le zucchine e salate; dopo qualche minuto aggiungere i pomodori tagliati a pezzetti e fate cuocere a fuoco allegro; unite il miele e lasciate stufare lentamente; poco prima di fine cottura insaporite con il peperoncino, spolverate con il prezzemolo tritato finemente e irrorate con il succo di limone.
Insalata di cavolo e carote.
Ingredienti: un piccolo cavolo bianco, 4 carote, un gambo di sedano, una cucchiaiata di miele, olio extravergine di oliva, un limone, sale, una cucchiaiata di gomasio (o di aceto).
Tagliate a listarelle il cavolo e adagiatelo in un’insalatiera; posate sopra il cavolo le carote grattugiate finemente; condire con il miele diluito con il succo di limone e l’olio; salate e ultimate con il gomasio (o con l’aceto).
Ali di pollo al miele.
Ingredienti: 8 ali di pollo, 2 cucchiai di olio extravergine, 4 cucchiai di vino bianco secco, 30 g. di miele d’acacia, sale, pepe.
Dopo aver unto con l’olio e cosparso di sale e pepe le ali di pollo, lasciatele nel forno a 250° per una decina di minuti; aggiungere il vino bianco e continuate la cottura per altri 15 minuti; prima di fine cottura spennellate le ali con il miele e rimetterle nel forno fin quando non avranno raggiunto un bel colore ambrato.
Crostini di pomodoro al miele.
Ingredienti: 400 g. di pomodori maturi, 200 g. di miele millefiori, un pizzico di vaniglia, pane a fette, olio extravergine.
Mettere a freddo i pomodori tagliati a pezzetti in una casseruola con poco olio; salarli; lasciarli appassire; passarli al setaccio (o frullare); rimetterli sul fuoco aggiungendo il miele e un pizzico di vaniglia; quando il composto sarà freddo spalmare sul pane precedentemente tostato.
Cipolline brasate.
Ingredienti: cipolline bianche, burro, miele, brodo, aceto, sale.
Pulire le cipolline, coprirle con aceto e acqua e lasciarle riposare per qualche ora; sgocciolate e dorarle in casseruola con il burro; aggiungere il miele e farlo caramellare leggermente; coprire con il brodo e farle cuocere lentamente fin quando saranno tenere e il liquido si sarà ristretto.
Costine di agnello.
Ingredienti: 600 g. di costine di agnello, un bicchiere di vino bianco secco, 100 g. di miele di castagno, sale, pepe, timo, santoreggia, paprika dolce, chiodi di garofano.
Frullare timo, santoreggia, paprika, miele e vino; salare e pepare l’agnello; metterlo in una casseruola; coprire con il vino, mettere 2 chiodi di garofano e cuocere in forno a 180° per circa 1 ora e mezzo.
Barchette di sedano con gorgonzola.
Ingredienti: gambi di sedano bianco, gorgonzola, ricotta, miele di acacia, timo.
Lavare i gambi di sedano e tagliarli alla lunghezza di circa 15 cm; mescolare il gorgonzola con la ricotta e il miele; riempire i gambi di sedano; metterli in frigo per circa un’ora e servire come antipasto spolverandoli con il timo tritato finemente.
In alternativa al sedano si può usare foglie di insalata belga o radicchio.
Mele al forno.
Ingredienti: mele renette o golden, burro, miele, panna, cannella in polvere.
Tagliare a fette (spessore un dito) le mele sbucciate e private del torsolo; posarle sul fondo di una pirofila imburrata; spennellare le rondelle di mele con il miele e passatele al forno caldo per circa 15 minuti; raffreddate e guarnite con panna montata e spolverate con la cannella; finite la guarnizione gocciolando il miele sulla composizione.
Crema di ricotta.
Ingredienti: 250 g. di ricotta, 50 g. di miele, 125 ml di panna fresca, un tuorlo d’uovo, un limone, un’arancia, latte.
Scaldare il miele con un po’ di latte; togliere dal fuoco ed incorporare il tuorlo sbattendo con una frusta; quando sarà freddo aggiungere la ricotta, il succo e la scorza grattugiata del limone; montare a parte la panna e aggiungerla delicatamente alla crema, unire l’arancia tagliata a pezzetti; versare nelle coppette e guarnire con fettine di arancia.
Mascarpone al miele.
Ingredienti: 200 g. di mascarpone fresco, 2 uova, 4 cucchiai di melata, biscotti secchi o savoiardi o lingue di gatto, cioccolato fondente.
Lavorare il mascarpone con i tuorli delle uova e il miele (reso liquido con poca acqua tiepida); a parte montare a neve gli albumi; unire il tutto delicatamente; versare nelle coppette e lasciare raffreddare in frigo per circa un’ora; servire guarnendo con i biscotti e spolverare con il cioccolato tritato finemente.
Crespelle al miele.
Ingredienti: 100 g. di farina, un uovo intero, 250 ml di latte, sale, 20 g. di burro, miele.
Amalgamare con una frusta la farina con un pizzico di sale, l’uovo, il burro (precedentemente ammorbidito); versare poco alla volta il latte freddo; coprite e lasciate riposare per almeno mezzora; tenete il miele a bagnomaria in acqua calda; versate col cucchiaio il composto nel padellino imburrato e rivoltare la crespella appena si stacca; versare il miele sulle crespelle ancora calde.
Crostata di miele e noci.
Ingredienti: pasta frolla già pronta surgelata, 300 g. di miele, 300 g. di noci tritate, un cucchiaino di rhum, cioccolato fondente o panna montata per la guarnizione.
Mescolare noci, miele e rhum; dividere la pasta frolla in due parti; con una parte foderate lo stampo da crostate precedentemente imburrato e infarinato (oppure usare carta da forno); riempire con il composto di miele e noci e ricoprire con l’altra metà della pasta pizzicando il bordo per sigillare; cuocere in forno a 180° per circa 45 minuti; servire con panna montata oppure coperta di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria.
Bevanda energetica.
Ingredienti: 3 arance, 2 tuorli d’uovo, 3 bicchierini di Marsala secco, 4 cucchiaini di miele.
Spremere le arance; mettere il succo nel frullatore con gli altri ingredienti e frullare. Per una bevanda dissetante diluire con acqua e aggiungere cubetti di ghiaccio. Si può sostituire il succo di arance con quello di pompelmo, se si vuole usare per bambini non usare il Marsala.
Liquore al miele.
Ingredienti: un litro di alcool a 50°, una arancia, 600 g. di miele, 3 chiodi di garofano, 2 bastoncini di cannella, un limone.
Tagliate a striscioline le bucce di arancia e limone dopo averle lavate accuratamente; mettere in un contenitore ermetico con il litro di alcool e lasciare in infusione per 15 giorni; trascorso questo tempo sciogliere in una terrina il miele con 600 g. di acqua tiepida; aggiungere il miele all’alcool con la cannella e i chiodi di garofano; chiudere il tutto e lasciar riposare altri 4 giorni; trascorsi i 4 giorni filtrare il composto usando un colino a maglia finissima e travasare in bottiglie di vetro.
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...RIMEDI
NATURALI...
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Sapone al miele.
Sciogliere un chilogrammo di sapone Marsiglia a scaglie con l’aggiunta di un bicchiere di acqua; vi si aggiungono 500 g. di miele, si mescola e si lascia raffreddare. Si può aggiungere un’essenza profumata (timo, lavanda ecc.).
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Per le labbra.
Spalmare semplicemente, con un dito, del miele sulle labbra fino ad assorbimento: è un ottimo sistema per ottenere delle labbra morbide e sane.
Per i capelli.
Mescolare un tuorlo d’uovo, un cucchiaio di olio e uno di miele, quindi applicare l’emulsione su tutta la lunghezza dei capelli e lasciare agire per almeno un’ora. Sciacquare con acqua calda e un po’ di shampoo.
Per il corpo.
Nell’acqua della vasca da bagno sciogliere 500 g. di sale, mezza tazza di miele di acacia e mezzo litro di latte. Rilassante e tonificante.
Maschera nutriente.
Mescolate ad un vasetto di yogurt intero un cucchiaio di miele, spalmatevi il corpo e lasciate agire la crema per 10 minuti. Sciacquarsi con acqua tiepida.
Per le mani.
Aggiungere a 5 cucchiai di farina di avena un tuorlo d’uovo e 2 cucchiai di miele. Usare il composto applicandolo alle mani, fino ad assorbimento, prima di andare a dormire.
Per la pulizia di pelli grasse.
Preparare una crema con 2 cucchiai di miele, un albume d’uovo e un cucchiaino di limone.
Per rendere la pelle liscia.
Mescolare un cucchiaio di miele, 3 cucchiai di yogurt, un cucchiaino di olio extravergine d’oliva.
Per combattere le rughe.
Preparare una crema con 2 cucchiai di miele, 30 g. di succo di cipolla, cera vergine di api. Si scalda il tutto a bagnomaria mescolando con un cucchiaio. Si lascia raffreddare e si applica sul viso per 20 minuti circa. Sciacquare con acqua calda.
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...PER
LA SALUTE...
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Per la gola.
In un cucchiaino di miele sciogliere del succo di limone: un ottimo sciroppo sempre pronto!
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Per la gola.
In un cucchiaino di miele sciogliere del succo di limone: un ottimo sciroppo sempre pronto!
Costipazione.
Un cucchiaio di miele al mattino a digiuno: è un regolatore dell’intestino.
Fegato.
Un cucchiaio di miele tutte le sere prima di coricarsi, sciolto in un po’ d’acqua.
Disturbi intestinali.
Un cucchiaino di miele in mezzo bicchiere d’acqua dopo i pasti.
Malattie del cuore.
3 cucchiai sciolti in mezzo litro d’acqua, in qualsiasi ora della giornata.
Ulcera.
Un cucchiaio di miele al mattino e uno alla sera prima di coricarsi, sciolto in mezzo bicchiere d’acqua.
Per le vie respiratorie.
Alcune gocce di propoli in soluzione alcolica direttamente in bocca o sciolte in un cucchiaino di miele. Più volte al giorno.
Ferite ed escoriazioni.
Direttamente sulla ferita alcune gocce di propoli. Oltre a disinfettare serve a proteggere la ferita da ulteriori infezioni. Ha effetto leggermente anestetico.
Ricostituente.
Aggiungere ad un vasetto di yogurt intero 2 cucchiaini di polline e 2 cucchiaini di miele. Ottimo integratore di proteine e vitamine. Energetico.
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...PERLE DI SAGGEZZA...
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